A volte è giusto porsi delle domande le cui risposte sembrano scontate, è giusto andare alle basi per interrogarsi sul perché le cose stiano proprio in quel modo. Dare per scontato un significato rischia di appiattire noi stessi, le nostre idee e l'oggetto stesso della nostra domanda.

Perché un quadro dipinto a mano abita nelle nostre case e le stampe le teniamo preferibilmente nei luoghi pubblici, come i bar, i negozi ecc..

Se ci pensi bene è difficile dare una risposta che non sembri banale. Si potrebbe parlare dell'unicità del quadro, del fatto che sia un prodotto nato dall'ingegno di un artista, del valore e dell'artigianalità. Tutte risposte sensate. Ma forse c'è di più.

Il salto che ti propongo è notevole e per certi versi anche un po' azzardato, ma è giusto andare a fondo e scoprire qualcosa di più di noi per comprendere perché ogni essere umano capisce intimamente il valore dell'arte e lo lega a ragionamenti ed emozioni.

Sulla terra ci sono miliardi di persone, ognuna di esse ha una propria personalità, un aspetto esteriore, un modo di vestirsi, di parlare e così via. Tra i nostri amici e parenti non ne esistono due uguali, ma forse neanche simili. Ognuno è diverso e lo è oggettivamente ed anche soggettivamente. La persona che per me è simpatica potrebbe risultare antipatica per un'altra persona.

Cosa c'entra con i quadri dipinti a mano? l'esempio ha messo in evidenza due similitudini la prima riguarda l'unicità delle persone come unici sono i quadri dipinti a mano. La seconda riguarda il rapporto che abbiamo con le persone e i quadri, il nostro giudizio determina l'affinità ad una persona come ad un'opera d'arte.

Un  quadro dipinto a mano è quindi oggettivamente un pezzo unico e soggettivamente si interfaccia con noi attraverso un linguaggio misto tra relazione cognitiva (il ragionamento) e relazione emotiva (l'emozioni che suscita in noi).

Questi due elementi sono assai diversi quando parliamo di stampe poiché intimamente sappiamo che non sono oggettivamente delle creazioni uniche e questo fattore inficia il secondo legame relazionale che viene passato in secondo piano.

Tutto ciò è dimostrato dal fatto che nei nostri salotti non ci sono le stampe di Vincent van Gogh o di Mark Rothko.

Se volessimo fare un ragionamento che spesso si sente parlando di arte a proposito del postulato che afferma che l'arte equivale all'emozione che emana, dovremmo dire che non possiamo essere d'accordo. Al contempo è pure riduttivo parlare di arte uguale espressione del pensiero.

           

Il quadro dipinto a mano è arte perché ci emoziona? oppure perché esprime un ragionamento?

Torniamo alle similitudini espresse poco fa, tra persone e quadri. Una persona che conosciamo può avere con noi una relazione di amicizia, di conoscenza, di parentela o può rappresentare per noi un legame affettivo profondo come quello che abbiamo con un familiare. E' la natura profonda dell'essere umano che crea questo legame. Sono le relazioni cognitive ed emozionali, entrambe ci fanno sentire in un rapporto più o meno ravvicinato.

Una persona qualsiasi può stabilire con noi un contatto formale, un conoscente fa un passo più in la, oltre ad avere una relazione formale ne ha anche una emotiva con noi. La differenza tra le due situazioni non è il tipo di relazione che si instaura ma è la conoscenza del prossimo. 

Ora le domande a cui possiamo rispondere tutti e capire il senso della differenza tra quadri e stampe.

  • Chi accogliamo nelle nostre case degli sconosciuti o dei conoscenti? 
  • Cosa preferiamo appendere nelle nostre case delle stampe o dei quadri?
  • Chi frequenta un bar in città, una famiglia o dei clienti che tra loro il più delle volte non si conoscono?
  • Il proprietario di un bar preferisce appendere dei poster e/o stampe oppure dei quadri?

Si badi bene, qui non si sta cercando di sminuire il valore delle stampe e/o poster a vantaggio dei quadri, ma si identifica un percorso che porta a far emergere la differenza che intimamente avvertiamo, e attraverso essa riusciamo a collocare le due cose in ambiti differenti.

In un albergo, che rappresenta l'esatta via di mezzo tra un locale pubblico ed una casa, si cerca di riprodurre il calore della casa attraverso la scelta di quadri da apporre alle pareti. Più quadri ci sono  in un albergo, nei luoghi frequentati dai suoi ospiti, più si riuscirà a trasmettere questa sensazione. E' una specie di trucco, e lo vediamo nelle pubblicità. Il marketing tende sempre a personalizzare il rapporto col cliente, perché attraverso la relazione aumenta la necessità di comunicazione e quindi di acquistare.

Al contrario quando si ha bisogno di comunicare valori strettamente legati all'economicità si userà un tipo di comunicazione industriale, una Tv, un panino di un fast food non hanno il carattere dell'esclusività quindi è giusto che costino poco (così ci viene da pensare).

Un quadro dipinto a mano della collezione de I Colori del Caribe - Paesaggio d'autunno 

Il valore di un quadro dipende dalla sua esclusività?

Il giusto esempio è quello qui sopra riportato che porta a comprendere come mai ci sono differenze enormi tra un quadro dipinto a mano e una riproduzione in serie tramite stampe.

Bisogna stare molto attenti anche in questo territorio poiché i concetti di esclusività, di artigianalità, di speculazione rischiano di far fare un minestrone talmente ingarbugliato, dal rendere impossibile dare una risposta sensata.

In senso stretto più una cosa è unica più ha valore poiché se la voglio, chi la detiene può stabilire il prezzo che desidera a prescindere dal senso razionale del prezzo di soglia.

Viene da chiedersi perché allora il disegno di un ritrattista lo pago 10 euro ed invece un quadro in una galleria lo pago 1000 euro (è un esempio ovviamente). Il ritratto, seppur fatto divinamente esprime il desiderio dell'acquirente di avere un raffigurazione disegnata da mani esperte. Il senso artistico non manca poiché l'artista di strada da una sua interpretazione e cerca di cogliere ciò che a lui in quel momento sembra di ricevere da quella persona. Infatti i ritratti sono sempre un po' romantici.

Il pittore che espone in una galleria non sta eseguendo un ordine, non fornisce al suo cliente potenziale una prestazione a comando. E' più probabile che abbia avuto un'idea, e abbia cercato di comunicarla con i colori e le linee. Sta esplorando un territorio nuovo e cerca di trasmettere dal suo profondo un concetto, che può essere una sua personale visione di un determinato argomento, fino ad una emozione che prima nessuno aveva tentato di trasmettere in quel modo.

L'efficacia della sua ricerca è il valore del quadro, ed è questo che si è disposti a pagare, quella relazione unica che ha instaurato con noi, quel linguaggio segreto della mente e del cuore. Più l'artista è stato capace di instaurare questa una relazione mixata più merita quel compenso.

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