Per molti, quando gli si chiede di immaginare un pittore all’opera, l’immagine che viene in mente la maggior parte delle volte è quella di un artista in piedi davanti alla sua tela con un pennello in una mano e la tavolozza in un altro.

In questa visione molto comune si presume che il pittore stia utilizzando dei colori pastosi, come gli acrilici o i colori ad olio, che ben si prestano ad essere applicati su una tela posta anche verticalmente. Molti artisti però non utilizzano solo queste tecniche e nel corso della loro carriera ne sperimentano diverse. Una di queste è la tecnica dell’acquerello, con la quale tantissimi grandi pittori, di arte moderna o classica, si sono prima o poi cimentati.

L’acquerello è un tipo di colore che viene diluito con l’acqua, la cui maggiore o minore presenza ha grande influenza nell’intensità dello stesso. Questo rende evidenti alcune differenze rispetto alla pittura ad olio o ad acrilico: sia la tavolozza che il supporto sul quale si dipinge non possono essere verticali, altrimenti il colore tenderebbe a colare, ma orizzontali.

Se hai già fatto pratica con la pittura ad olio e vuoi cimentarti con la tecnica dell’acquerello capirai sin da subito che dovrai quasi partire da zero. L’unica cosa che le accomuna è il pennello e, se è vero che la manualità già acquisita ti sarà sicuramente di aiuto, anche la modalità di utilizzarlo sarà profondamente diversa.

Gli acquerelli si trovano in commercio sotto varie forme, di cui le più diffuse sono godet, demi godet e tubetti. I godet sono delle cialde secche composte dai pigmenti che, per essere utilizzati, vanno diluiti con l’acqua e sono venduti in cofanetti che ne contengono in numero più o meno elevato, tipicamente da otto in su. Godet e demi godet differiscono unicamente per le dimensioni delle cialde, più piccole in questi ultimi.

Questa tipologia di confezione ha dei vantaggi:

  •        è molto pratica da maneggiare perché, una volta che i colori sono asciutti, può essere richiusa e trasportata ovunque senza particolari problemi;
  •        permette di avere a colpo d’occhio tutti i colori che hai a disposizione;
  •        rende più facile il dosaggio del colore.

Se hai intenzione di imparare la tecnica dell’acquerello ti consiglio di iniziare dai godet, più facili da utilizzare rispetto ai tubetti.

Perché usare la tavolozza per acquerelli

A prima vista, avendo già i colori in bella mostra nella confezione di godet, potrai pensare che una tavolozza sia inutile: una volta bagnato il pennello e diluito il colore della cialda puoi già applicarlo sulla carta da acquerello. Se questa pratica è senz’altro possibile i risultati ottenuti sono tuttavia particolari: il pigmento sarà comunque molto presente nel pennello, risulterà più difficile creare sfumature, da realizzare soprattutto lavorando direttamente sul dipinto, e le pennellate saranno ben visibili.

Se tutto ciò è un effetto voluto ovviamente non ci sono problemi, ma la tipica consistenza eterea dei dipinti ad acquerello è necessario crearla in altro modo ovvero, prima diluendo il colore nella misura voluta e poi passandolo alla carta. Per questo motivo l’utilizzo della tavolozza per acquerelli risulta fondamentale.

La funzione della tavolozza è quindi la medesima rispetto a quella della pittura ad olio o acrilica: la userai per diluire il colore e mescolarlo con altri ottenere sfumature e tinte intermedie, e su questa andrai quindi ad intingere il pennello per poi utilizzare il colore sul dipinto. Abbiamo detto però che l’acquerello è un colore che va usato in stato liquido, e questa fondamentale differenza impone l’uso di materiali e forme profondamente diversi.

Per farti una prima idea di come si usa una tavolozza per l’acquerello, puoi iniziare utilizzando proprio la confezione dei godet che hai acquistato: il coperchio di queste confezioni infatti è realizzato in modo che, una volta aperto, al suo interno siano presenti delle zone separate adatte alla diluizione ed al mescolamento dei colori. È ovviamente stato studiato apposta ed è una soluzione utilizzabile, anche se ben presto inizierà a starti stretta.

Sempre senza acquistare ancora una tavolozza dedicata puoi arrangiarti con altre soluzioni “casalinghe”. Puoi ad esempio utilizzare dei piatti lisci in plastica o ceramica, oppure, se il colore da utilizzare non è tanto e non necessita di bordi che lo contengano, anche una piastrella di ceramica potrà fare al caso tuo.

Le cose fondamentali da tenere a mente sono due: il materiale non deve essere poroso, per evitare di assorbire il colore, e deve essere bianco. Quest’ultimo aspetto poi è fondamentale perché, non essendo l’acquerello un colore coprente, se la tavolozza fosse colorata non riusciremmo a percepirne la corretta tonalità.

Le tavolozze in commercio sono principalmente di due materiali: plastica o ceramica. Le prime hanno il vantaggio della leggerezza e dell’economicità ed è questo il motivo per cui sono anche le più diffuse. Presentano però uno svantaggio: il liquido su di esse tende a concentrarsi ed unirsi in macro-gocce e non riuscirai ad espanderlo su una superfice più vasta, mentre la ceramica invece ti permetterà di poter spalmare il colore su tutta la superfice.

Questa possibilità offerta dalla ceramica ti renderà molto più agevole capire il corretto grado di diluizione del pigmento in acqua e di prendere con il pennello la giusta quantità di colore. Nelle tavolozze in plastica, intingere il pennello nelle macro-gocce equivale anche a trasferire una grande quantità di colore su di esso e dovremo pertanto successivamente diluirlo direttamente sul dipinto.

Per quanto riguarda le forme, dato che la tavolozza in questo caso sarà sempre appoggiata su un piano, non sarà presente nessun buco o altra forma per facilitarne l’impugnatura. Saranno invece presenti diversi scomparti, separati da bordi, fatti apposta per evitare che il liquido espandendosi vada a contatto con altri colori. Per intenderci un’oggetto molto simile in cucina è il piatto per gli aperitivi, con i vari scomparti dove porre alimenti diversi tenendoli sempre separati. Non è un caso che molto spesso proprio piatti di questo tipo vengano usati come alternative economiche alle tavolozze dai pittori di acquerelli.

L’inconveniente dei piatti per aperitivi è il loro peso e la loro dimensione, spesso esagerata in rapporto all’utilizzo. Molti pittori di acquerelli infatti preferiscono utilizzare diverse tavolozze ma di piccole dimensioni, dedicandone ciascuna ad uno specifico colore per creare al loro interno diverse tonalità e sfumature dello stesso, senza mischiarlo ad altri.

Come sempre, la scelta del materiale, la forma e le dimensioni della tavolozza sono dettate da preferenze ed abitudini assolutamente personali. Solo l’esperienza ti porterà a capire qual è la più idonea per te.

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