<h1>Quadri moderni astratti</h1>

L'astrattismo nasce con Vasilij V. Kandinskij nel 1910. Il pittore russo compone un'opera in acquerello, disegnando segni e macchie che non possono essere ricondotti a nulla di riconoscibile. In questo senso l'astrattismo appartiene all'arte moderna poiché viene dopo l'arte figurativa che aveva dominato la scena pittorica fino a quel momento. I quadri moderni astratti segnano un grande cambiamento che in tempi relativamente stretti rivoluzionano tutti gli ambiti dell'arte.

 

La crisi di fine ottocento parte dall'assunto che per riprendere il reale, la pittura ha ormai una marcia in meno rispetto alla fotografia. Si fa largo l'idea che l'artista debba cogliere non più le forme fini a se stesse, ma debba esplorare nelle sensazioni più profonde della psiche umana. Per far ciò non ci sono regole da seguire, occorre ricercare, tentare di raggiungere luoghi emotivi attraverso linee, colori e materie disposti secondo la sensibilità dell'artista.

 

Uno stadio di comunicazione meno immediato che basa la sua forza sulla sensazione e non sul significato. La lezione che Kandinskij apprende guardando un'opera di  Claude_Monet lo porta a concepire l'astrattismo. I primi quadri moderni astratti nascono sotto forma di acquarelli ispirati all'opera musicale, per questo motivo sono intitolati Improvvisazioni e Composizioni.

Il linguaggio dei primi quadri moderni astratti

La ricerca di Kandinskij lo porta ad individuare un linguaggio che dai colori porta ai suoni. Il giallo ispira un suono acuto, che diventa inquietante se tracciato a forma di triangolo. L'azzurro offre una sensazione di quiete, ogni colore produce quindi un'emozione uditiva. Parte da queste intuizioni un'intero movimento che si espande ed affronta senza timori concetti frutto di invenzioni comunicative, in alcuni casi sconcertanti.

 

Negli anni successivi sale in cattedra la geometria, secondo l'idea che qualsiasi soggetto può essere semplificato estraendone l'essenza delle linee primordiali che lo compongono. Pittori come <strong>Piet Mondrian</strong> arrivano a proporre un albero con linee accennate che riproducono rami.

 L'astratttismo è un movimento tutto europeo che dopo la fine della seconda guerra mondiale, per effetto della fuga di numerosi artisti in America, si diffonde a macchia d'olio.

 Tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 si assiste ad un tripudio di correnti pittoriche divenute celebri in pochi anni.

 

 

I grandi temi affrontati dai quadri moderni astratti

La voglia di comunicare il proprio stato d'animo unito al tremendo passato che aveva percosso il mondo intero a causa delle grandi guerre, ha portato alla ribalta temi che prima di quel momento artistico erano solo richiamati dalle raffigurazioni di tipo religioso.

 

Tra i tanti artisti simbolo dell'astrattismo, vale la pena citarne uno per analizzarne la potenza comunicativa assoluta. Mark Rothko appartiene al movimento chiamato Colorfield Painting (pittura delle campiture), i suoi quadri suscitano forti emozioni, poiché si viene attratti dall'immensità del messaggio allucinatorio e pieno di drammaticità.

 

La tragedia della nascita, del vivere e del morire, trasale dalle line imprecise di orizzonti solo accennati dalla luce in un'atmosfera eterea e sublime. Una ricerca infinita che ha tormentato l'artista spingendolo verso il suicidio a causa della depressione.

 

Quali opere pittoriche hanno potuto affrontare un tema così intimo e potente prima o dopo di Rothko? Il padre dell'espressionismo astratto, ha intriso di sentimenti profondi le sue opere rimanendone schiacciato. Lo spettatore viene catturato da un linguaggio dell'anima che porta verso la sensazione di una tragedia esistenziale tanto profonda quanto impossibile da sciogliere.

 

In conclusione i quadri moderni astratti hanno questa chance, ed è per questo motivo che hanno finito col prevalere sull'arte figurativa. Un'emozione evocata e avvertita senza il bisogno di essere raccontata e documentata.

Se vuoi vedere le emozionanti opere di Mark Rothko clicca qui

 

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